Il territorio compreso tra il meridiano 132 ed il 141 prende il nome di South Australia. Il nome di questo geograficamente distorce la percezione del lettore, che la immagina come il territorio più a Sud del paese, quando invece il suo confine settentrionale risulta a nord di Brisbane, la capitale del Queensland. Storicamente, questo stato é stato l’unico d’Australia a non essere colonizzato come colonia penale.
Si può sicuramente sostenere che Adelaide si è sviluppata per lungo tempo all’ombra di metropoli come Melbourne, Sydney, Brisbane e Perth. Oggi però, Adelaide rappresenta uno dei nodi nevralgici del paese, avendo registrato una crescita economica di primo ordine nel ventennio 2000-2020. Oltre centomila persone sono infatti impiegate nel sistema sanitario del territorio, facendone la meta di infermieri e aspiranti tali, che studiano nursing per potersi candidare ai programmi migratori aperti. Il settore vinicolo rappresenta un’altra industria molto importante.
Lo sviluppo economico del South Australia è stato riconosciuto anche da Standard & Poor’s e Moody e classificato come ‘AAA’, il miglior stato possibile dell’economia di un paese (l’Italia, ad esempio, risulta essere BB). Con l’obiettivo di mantenere l’economia del South Australia positiva nel lungo termine, è stato istituito a livello nazionale un programma di immigrazione ad hoc per per questo stato: il SISA. Acronimo per Supporting Innovation in South Australia questo programma é stato indetto con l’esplicita missione di attirare imprenditori stranieri intenzionati a rendere operative idee innovative e fondare start-ups sul territorio. Si tratta appunto di un progetto pilota, che verrá replicato negli altri stati Australiani se dovesse provarsi di successo nel periodo 2018-2021.
La comunità più estesa in South Australia di origine non anglofona è proprio quella Italiana: oltre 90,000 South-Australians, infatti, risultano di origine Italiana secondo il censimento del 2011, che si traduce nell’11% della popolazione dello stato.